Non solo patria della pasta asciutta, l‘Italia vanta tanti altri primati nell’ambito gastronomico, come quello legato alla notevole produzione di riso. Il nostro Paese, infatti, è il primo produttore di riso in Europa e offre molte delle circa 140 varietà di riso presenti al mondo.
Non solo esiste un tale assortimento di tipi di riso, ma ognuno ha delle caratteristiche che lo rendono più adatto per alcune ricette e meno per altre. E da bravi italiani, legati alle tradizioni enogastronomiche, è bene conoscere le caratteristiche dei vini per accompagnare i piatti, per poter godere appieno di un momento importante come quello del pasto.
Scopriamo quindi quante e quali sono le tipologie di riso più diffuse e quali gustose ricette è possibile realizzare.
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Le tipologie e le caratteristiche del riso
La grande varietà di tipi di riso, si rifà a quattro tipologie principali che sono distinte in base al chicco. Forma e dimensione del chicco, infatti, sono determinanti e possono essere:
- chicchi grandi e tondi;
- chicchi lunghi di tipo A che sono più tozzi;
- chicchi lunghi di tipo B a forma più affusolata;
- chicchi sottili.
Da qui, si ha la classificazione dei tipi di riso in:
- riso comune o riso originario;
- riso fino;
- riso semifino;
- riso superfino.
Il riso è arrivato a noi dal Medio Oriente e la sua composizione varia a seconda di come è coltivato e di dove si trovano le piantagioni.
Rispetto alla pasta, vince a mani basse in fatto di calorie, per questo è tollerato anche se si è a dieta per perdere la pancia in eccesso.
È un cereale fondamentale per una dieta equilibrata, anche grazie alle sue proprietà nutritive. È infatti molto digeribile e il fatto che sia ricco di amido, fa sì che assorba molta acqua in cottura. Questo significa che, a parità di peso con la pasta da crudi, il riso cotto è meno calorico.
È fonte maggiore di carboidrati, rispetto alle proteine, ma la sua assenza di glutine lo rende adatto anche alle persone che soffrono di celiachia.
100 grammi di riso forniscono circa 300 calorie e dalla raccolta e pulizia si ottiene il riso integrale che viene poi sbiancato, eliminando la parte esterna. Il riso bianco raffinato, sebbene cuocia in meno tempo, perde parte dei suoi valori nutritivi in termini di vitamine e sali minerali.
Ma quali sono i tipi di riso più conosciuti e come si cucinano?
I principali tipi di riso e le cotture migliori
Riso Carnaroli
Il carnaroli è un riso a chicco lungo, molto pregiato e diffuso soprattutto nell’Italia settentrionale. Perde poco amido in cottura e questa caratteristica lo rende ideale soprattutto per contorni e insalate.
Riso Arborio
Un altro riso simbolo dell’agricoltura italiana, a chicco lungo di tipo A, l’Arborio prende il nome dalla località nel vercellese di prima e maggiore produzione. È asciutto come il Carnaroli, ma meno sodo ed è importante che non venga cotto troppo. Si presta bene ad insalate, piatti unici e risotti mantecati.
Riso Vialone Nano
Se si cerca un riso per risotti, non si può non pensare al famoso riso Vialone Nano. Il chicco è semilungo, cuoce in 16-18 minuti e si coltiva soprattutto in Veneto e nel mantovano.
Riso Baldo
Il Baldo è un tipo di riso molto versatile che si può utilizzare tanto per risotti, quanto per minestre e arancini. Ha un chicco lungo di tipo A, assorbe bene i condimenti, ed è riconosciuto dal Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po IGP.
Riso Roma
Il riso Roma, come il Baldo, ha i chicchi di forma lunga. Cuoce in 16-17 minuti ed è conosciuto per la sua eccezionale capacità di assorbire i condimenti. Per questo motivo è molto indicato per risi al sugo, timballi e sformai.
Riso Ribe
Insalate di riso, supplì e timballi sono un successo se preparati usando il riso Ribe. Adatto anche come ripieno per i pomodori al forno o altre verdure, presenta chicchi molto sodi. Il suo essere versatile nelle cotture, impone di prestare attenzione ai tempi di cottura. Il Ribe, infatti, deve cuocere 15 minuti se bollito, 17 se si sta preparando un risotto.
Riso Padano
È un tipo di riso italiano storico, dai chicchi di media grandezza. Il padano cuoce in circa 13-15 minuti ed è perfetto nella preparazione di zuppe e minestre.
Riso Venere
È un riso italiano, nero, estremamente aromatico, che nasce dall’incrocio con una varietà asiatica. Presenta una buccia che lo rende più duro e non adatto a ricette lunghe come i risotti. Al contrario, è eccellente da lessare per accompagnare pesce, verdure o legumi. Per una ricetta creativa, si può accostarlo al topinambur, un ortaggio altrettanto pregiato e dalle ottime proprietà nutritive.
Riso Ermes
Meno conosciuto del riso venere e di origine orientale, il riso Ermes è un riso rosso integrale che richiede una cottura più lunga, dai 30 ai 40 minuti.
È ricco di fibre e povero di grassi e si abbina perfettamente a verdure, legumi e altri cereali per comporre insalate sempre diverse.