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Come si coltiva il Glicine? Cure, descrizione e consigli

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Eterea e ornamentale, il Glicine è uno degli arbusti più belli e diffusi in ogni parte del mondo. È caratterizzata da un movimento arrampicante su ogni tipo di struttura e una fioritura a grappoli la rende ancora più elegante.

Non passa di certo inosservata e piace a tutti quanti essendo altamente scenografica. Nella maggior parte dei casi viene utilizzata per decorare e impreziosire balconi, terrazze, alberi e muri: ma come si coltiva e si cura? Tutto quello che bisogna sapere.

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Che cos’è il Glicine?

La pianta del Glicine è originaria della Cina, Nord America e Giappone con la caratteristica primaria di essere un rampicante deciduo. Produce fiori bellissimi dalle nuance del lilla, rosa e bianco raccolti in grappoli delicati: è una pianta vigorosa e rustica che appartiene alla famiglia delle Fabacee.

Per andare nel dettaglio, le sue foglie si presentano imparipennate e ovali con una peluria che si perde man mano che la pianta cresce negli anni. I suoi frutti sono similari ai classici fagioli e hanno una lunghezza che non supera i 15cm.

Il Glicine può essere suddiviso in svariate tipologie ma le più comuni sono:

  • Wisteria sinensis – o Glicine comune – della Cina. Le sue dimensioni sono molto grandi considerando che supera anche i 30 metri, con la fioritura in aprile/maggio.
  • Wiseria floribunda del Giappone. Questa è più piccola non superando i 10 metri con una fioritura tardiva che arriva a giugno.

Come coltivare il Glicine

È una pianta facile da coltivare ma, come per tutte le specie, sono richieste alcune attenzioni subito dopo l’impianto. Nel momento in cui si decide di coltivarla, si può procedere sia in vaso o in terra ma è bene ricordare che si tratta di una pianta che si espande notevolmente e necessita di spazio.

Considerando che cresce sino a 30 metri,  ci deve essere una attenzione particolare allo spazio da dedicare  e anche alle sue radici. Gli esperti del settore evidenziano che sarebbe opportuno interrare un foglio di plastica della lunghezza pari a due metri ad un metro di profondità. Perché? Questo servirà ad evitare che le radici prendano un determinato percorso da evitare.

I vivai hanno a disposizione il Glicine che si può ottenere attraverso la germogliatura in seme – per innesto oppure per talea. Se si sceglie il metodo germogliato in seme allora di dovrà attendere 15 anni prima di vedere sviluppo e fioritura. Nonostante sia un metodo economico, il consiglio è adottare altre soluzioni, soprattutto per i meno esperti.

Il metodo migliore è l’impianto da effettuare durante l’autunno/inverno o comunque entro il mese di marzo. Per quanto riguarda l’innesto, questa è una procedura difficile e viene svolta solo da vivaisti professionisti.

Come si esegue l’impianto? Fermo restando che è bene rivolgersi sempre a chi si occupa di queste piante in maniera professionale e certificata, si procede in questo modo:

  • Scavare una buca di 60 centimetri e porre sul fondale dell’argilla espansa e ciottoli. Il terreno dovrà essere arricchito da letame insieme a 300 grammi di concime (di lenta cessione).
  • Il terreno dopo l’impianto necessita di acqua in abbondanza controllando che la zolla sia bagnata prima dell’innesto.

Se si vuole procedere in vaso? In questo caso è preferibile acquistare una tipologia di vaso di larghezza non inferiore ai 60cm e molto profondo. Attenzione, la pianta dopo un certo periodo di tempo avrà “mangiato” tutta la terra a sua disposizione non potendo più nutrirsi e idratarsi. Per questo motivo andranno asportate circa 1/3 delle radici e potare la pianta così da poter rimettere in moto il processo di nutrimento. Subito dopo si riversa del terriccio e si rinvasa senza dimenticare il sostegno per la sua crescita: è importante che dopo due o tre anni, la pianta venga spostata in piena terra.

Glicine: tipo di terreno ed esposizione

Il glicine deve essere posto in pieno sole ma è comunque consentito posizionarlo in zone dove c’è ombra. In questo caso specifico ci sarà una fioritura molto lenta con uno sviluppo inferiore di quando si trova in zona soleggiata diretta.

Scegliere sempre un terreno fresco, organico e morbido evitando i terreni calcarei.

Quante volte si innaffia  e si pota il Glicine?

Nel periodo che segue il suo innesto, il Glicine ha bisogno di tantissima acqua. Dopo qualche tempo si potrà man mano andare a scemare con la quantità di acqua: se la pianta è a terra durante l’inverno si potrà lasciare all’acqua piovana.

La quantità di acqua necessaria varia a seconda della posizione geografica, età, stagione e posizione. Durante i primi tre anni avrà bisogno di un apporto maggiore di acqua con concime ricco di azoto, fosforo e potassio in fertilizzante.

Al quarto anno si potrà limitare l’acqua ed eliminare anche l’azoto, perché lei è in grado di autoprodurla. Se ricevere un apporto maggiore a quanto necessario, la pianta potrebbe crescere velocemente e non in maniera sana.

Al fine che il Glicine possa avere una crescita armonica e gradevole, potarla almeno due volte l’anno entro febbraio e poi durante il periodo estivo.